Flat tax e aggregazioni professionali : le nuove regolamentazioni fiscali

L'ambito fiscale italiano, con particolare attenzione alla Flat tax, sta vivendo un periodo di grande fermento. Da una parte, il desiderio di agevolare i professionisti attraverso l'introduzione di nuove regole; dall'altra, l'esigenza di garantire equità e coerenza nel sistema tributario. Vediamo le principali novità in arrivo.

Neutralità fiscale nelle aggregazioni tra professionisti : il ruolo della “STP”

La nuova legislazione fiscale prevista dalla legge delega introduce un principio di fondamentale importanza per gli operatori del settore: la “neutralità fiscale”. Questo principio, già esistente per le imprese, prevede che ogni operazione straordinaria, come fusioni o aggregazioni, non comporti penalizzazioni fiscali. In questo contesto, particolare attenzione viene rivolta alle aggregazioni professionali. Oggi, quando uno studio professionale si unisce a una società tra professionisti (Stp), si verifica una penalizzazione a livello tributario. L'obiettivo della riforma è rimuovere tali penalizzazioni, incentivando le aggregazioni e garantendo condizioni di parità con altre forme imprenditoriali.

Il fenomeno della flat tax per le partite Iva

Dal 1° gennaio, il limite di ricavi e compensi che consente ai titolari di partita Iva di accedere al regime forfettario è stato portato da 65mila a 85mila euro. Di conseguenza, molti studi associati hanno optato per operare a livello individuale per beneficiare della flat tax al 15%. Questo trend è stato confermato dai dati delle Finanze, che rivelano un incremento significativo nel numero di nuove partite Iva che hanno scelto il regime forfettario nei primi mesi del 2023. Tale scelta offre vantaggi fiscali considerevoli, ma pone al contempo una serie di domande sul futuro del regime agevolato e sulla necessità di ulteriori incentivi per promuovere le aggregazioni professionali.

Regole chiare e agevolazioni per i professionisti

Una delle novità principali è l'introduzione di criteri chiari per la formazione del reddito dei professionisti. Questi dovranno considerare tutti i valori e le somme percepite, semplificando il calcolo e riducendo le incertezze. Inoltre, sarà risolto il problema delle spese riaddebitate in modo analitico al cliente. Queste, come ad esempio un biglietto del treno, dovranno essere indicate in fattura ma non saranno soggette a ritenuta. Altro aspetto rilevante è il taglio delle ritenute sui compensi per chi ha dipendenti o collaboratori in maniera continuativa, così come la deducibilità integrale dei contributi obbligatori.

La riforma fiscale per i professionisti è un processo complesso e articolato. La legge delega mira a offrire risposte concrete e agevolazioni significative per il settore, cercando al contempo di garantire equità e coerenza. Le prossime settimane saranno cruciali per definire i dettagli di queste nuove regole e comprenderne appieno le implicazioni per gli operatori del settore. Nel frattempo, i professionisti italiani possono guardare al futuro con ottimismo, sperando in un contesto fiscale più favorevole e meno oneroso.

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