Gli aumenti delle pensioni minime entreranno in vigore a luglio, come previsto dalla legge di bilancio.L’Inps ha annunciato un aumento delle pensioni. Questo riguarda chi riceve fino a 563,74 euro al mese. L’aumento sarà dell’1,5% per chi ha meno di 75 anni. Sarà del 6,4% per chi ha più di 75 anni. Questo avverrà da luglio.I pensionati sotto i 75 anni riceveranno 572,20 euro al mese. I pensionati sopra i 75 anni avranno 599,82 euro. Se un beneficiario compie 75 anni nel corso del 2023, l’incremento sarà adeguato dal mese successivo al compleanno. Nel 2024, l’incremento sarà del 2,7% indipendentemente dall’età. Questo aumento sarà valido da gennaio 2023 a dicembre 2024, inclusa la tredicesima mensilità, tenendo conto anche delle pensioni erogate da altri enti.
L’incremento delle spese per le pensioni: previsioni fino al 2026
Secondo i dati di Unimpresa, la spesa per le pensioni in Italia aumenterà di quasi 65 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, fino al 2026, registrando un aumento del 22% rispetto al 2022. Nel 2023, il costo totale degli assegni pensionistici sarà di 318 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Questo saldo aumenterà gradualmente nei tre anni successivi, raggiungendo i 362 miliardi di euro entro la fine del 2026. La spesa pensionistica sarà il 15,8% del PIL nel 2023. Questo salirà al 16,1% entro la fine del 2026. Giovanna Ferrara è il presidente di Unimpresa. Lei sottolinea l’importanza degli interventi sulle pensioni. Tuttavia, avverte di prestare attenzione ai numeri. Questo è per evitare promesse non realizzabili.
Il documento dell’Inps fornisce ulteriori chiarimenti sull’aumento delle pensioni minime. A partire da luglio, le pensioni minime aumenteranno del 6,4% per coloro che hanno almeno 75 anni e dell’1,5% per gli altri pensionati. L’Inps spiega che questo incremento sarà retroattivo a gennaio, ovvero dalla data di decorrenza della pensione. La rivalutazione eccezionale è prevista per gli anni 2023 e 2024 e si applica solo alle pensioni inferiori al minimo. Nel 2023, gli assegni minimi per gli over 75enni saliranno a 599,82 euro, mentre per gli altri pensionati ammontano a 572,20 euro. L’incremento sarà corrisposto per ogni mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, inclusa la tredicesima mensilità. Tuttavia, l’incremento non terrà conto dei redditi del beneficiario.
Chiarimenti sull’aumento delle pensioni minime: retroattività e calcolo dell’incremento
Per quanto riguarda il calcolo dell’incremento, questo dipende dall’importo della pensione mensile in pagamento, purché sia pari o inferiore al minimo Inps. Se la pensione è già integrata al minimo, l’incremento si calcola sull’importo integrato minimo. Se la pensione non è integrata al minimo, l’incremento si calcola sull’importo lordo in pagamento. L’incremento si applica anche alle pensioni erogate in convenzione internazionale, considerando l’importo complessivo lordo in pagamento. L’Inps provvederà a corrispondere l’incremento automaticamente a partire dalla mensilità di luglio 2023, comprensivo degli arretrati a partire da gennaio.
Infine, per le pensioni ai superstiti cointestate, il diritto all’incremento viene valutato in base all’importo complessivamente spettante a tutti i contitolari e ripartito tra i beneficiari in proporzione alla percentuale di pensione spettante.
In conclusione, a luglio scatteranno gli aumenti delle pensioni minime in Italia, con incrementi differenziati in base all’età del pensionato. Questo incremento sarà retroattivo a gennaio 2023 e si applicherà fino a dicembre 2024. Tuttavia, è importante considerare attentamente la sostenibilità finanziaria di tali aumenti, dato che la spesa complessiva per le pensioni continuerà ad aumentare nel corso degli anni, secondo i dati di Unimpresa.
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